KRAV MAGA: COS’È?
Al liceo amavo la mitologia greca, poi ho scoperto il Krav Maga e ho capito che gli eroi esistono solo nell’epica. Ma andiamo per ordine:
Krav Maga, in ebraico, significa “Combattimento a contatto”, ed è un sistema di autodifesa e di combattimento corpo a corpo, sviluppato alla fine degli anni Trenta del secolo scorso nei ghetti di Bratislava da Imi Lichtenfeld, un pugile e ginnasta che, senza ambire a diventare un eroe, da allora ne è considerato a buon diritto il padre fondatore.
Il Krav Maga oggi è il sistema ufficiale di difesa personale adottato dalle Forze armate israeliane (IDF) e dai servizi di sicurezza di molti altri paesi.
Il Krav Maga è un’arte marziale?
No, no e poi no! Il Krav Maga nutre un grande rispetto – e per molti, versi, anche qualche debito – verso le arti marziali e gli sport da combattimento tradizionali, ma non prevede né competizioni né regole. Ammette attacchi che in altre discipline sarebbero illegali (occhi, genitali), prevede aggressioni con oggetti contundenti, armi da taglio e da fuoco, lavora su altri tipi di stimoli. È infatti un sistema di difesa personale sviluppato per situazioni “non convenzionali”, caratterizzato da un approccio diretto ed essenziale, ideato per far fronte ai più vari tipi di minacce ed attacchi, a mani nude o armate, in modo veloce ed efficace. Non è né più, né meglio delle arti marziali. E’ solo diverso.
Imi Lichtenfeld diceva…
“Il Krav Maga innalza il livello di attenzione e trasforma la paura in qualcosa di produttivo” Scriveva così il suo fondatore Imi nell’unico manuale ufficiale – di cui ho avuto l’onore di curare l’edizione italiana (“Krav Maga: Difesa contro un attacco armato” – Ed. Mediterranee) – scritto a quattro mani col suo allievo e maestro Eyal Yanilov.
E veniamo al dunque: analisi e valutazione di situazioni potenzialmente rischiose, tattiche di prevenzione e gestione del conflitto, unite alla simulazione di aggressioni “atipiche” e a un lavoro specifico di condizionamento psicologico e neuro-muscolare.
Questa è l’originalità del Krav Maga.
“Il dolore è passeggero, l’onore è immortale” E qui torniamo un po’ alla mitologia: il Krav Maga non forgia super uomini in mimetica, almeno il “mio” Krav Maga non ha questa ambizione. Per sua fortuna, le origini militari del sistema non gli hanno infatti impedito di adattarsi alle esigenze di civili decisi a difendersi, ma senza mai perdere il sorriso. E, vi assicuro, i praticanti di Krav Maga felici sono ormai decine di migliaia in tutto il mondo…